domenica 28 ottobre 2007

Chrysler Building



Il Chrysler Building, alto 319 metri e disposto su 77 piani, è il grattacielo più bello della città di New York.
Lo dicono da sempre i newyorkesi. E lo confermano gli esperti: un sondaggio condotto nel 2005 dallo Skyscraper Museum (museo di NY con a tema proprio i grattacieli) su cento tra architetti, costruttori, critici, ingegneri, storici, lo ha collocato al primo posto tra i più bei grattacieli di Manhattan.

IL SOGNO DI DUE UOMINI
Nel 1928 Walter Chrysler aveva già tutto, ma per fortuna non gli bastava. Fu così che nacque il Chrysler Building.
Walter Chrysler aveva fondato la Chrysler Corporation nel 1925, a 50 anni di età e al culmine di una straordinaria carriera in campo manageriale nel settore automobilistico che lo aveva consacrato come uno degli uomini più ricchi d'America. Nel giro di soli 3 anni, dal 1925 al 1928, la Chrysler era poi passata dal 32° al 3° posto nella classifica dei maggiori produttori americani di auto. Così, alla fine del 1928, Walter Chrysler era sulla copertina di Time, con uno dei riconoscimenti ancora oggi tra i più ambiti: "Uomo dell'Anno".
A quel punto, Chrysler decise che la sua società meritava una sede adeguata. Incidentalmente, decise anche che quella sede avrebbe dovuto essere il grattacielo più alto di New York. E diede il via al progetto Chrysler Building.
William Van Alen, architetto con la reputazione di showman, era l'uomo giusto per condividere l'ambizione di Chrysler e trasformarla in realtà.
Ma Chrysler e Van Alen non erano soli nella corsa verso il grattacielo più alto. Nei canyons di Lower Manhattan, più precisamente nel Financial District, il 34enne banchiere George Ohrstrom (soprannominato "the kid") stava realizzando, al numero 40 di Wall Street, il grattacielo destinato ad ospitare la sede della sua banca, la Bank of Manhattan. L'architetto di Ohrstrom era H. Craig Severance. Particolare curioso: in passato Severance e Van Alen erano stati soci dello stesso studio di architettura, il che acuiva la competizione, aggiungendo un elemento di sfida nella sfida.
Alla fine, con il palazzo della Bank of Manhattan ufficialmente ultimato e il Chrysler Building in dirittura d'arrivo, non sembravano esserci più dubbi: 40 Wall Street era il più alto!

VAN ALEN E IL SEGRETO DELLA GUGLIA
La partita sembrava persa, ma Van Alen aveva in serbo un colpo di teatro. In gran segreto, aveva ottenuto l'autorizzazione per costruire in cima al grattacielo una guglia a spirale alta circa sessanta metri. La guglia venne realizzata di nascosto all'interno del palazzo, nel vano ascensori, assemblando i singoli pezzi provenienti dall'esterno, in modo che nessuno potesse sospettare quello che stava per accadere. Poi, mentre ancora tutti i media cittadini stavano celebrando la vittoria di Severance e della Bank of Manhattan, bastarono 90 frenetici minuti per montare la guglia e riscrivere la storia dell'architettura mondiale.
Walter Chrysler e William Van Alen ce l'avevano fatta: il loro era il grattacielo più alto di New York. A onor del vero, il primato così faticosamente raggiunto durò poco, perchè un anno dopo la sua inaugurazione (avvenuta il 27 maggio del 1930) il Chrysler fu superato in altezza dall'Empire State Building, che divenne così il numero uno dei grattacieli di Manhattan. La superba eleganza e la suggestiva raffinatezza architettonica del Chrysler Building: quelle, però, erano destinate a durare per sempre.
Un particolare che merita ampiamente di essere evidenziato: grazie agli elevati standard di sicurezza adottati, nessun operaio perse la vita durante la costruzione dell'edificio.

VITTORIA AMARA
Superato l'entusiasmo del momento, il successo per Van Alen ebbe purtroppo un sapore amaro. Walter Chrysler lo accusò di avere intascato indebitamente delle provvigioni dalle ditte che avevano lavorato alla costruzione del palazzo e si rifiutò di saldargli il conto per il suo lavoro di architetto. Sebbene alla fine Van Alen vinse la causa, le accuse mossegli dal suo potente cliente compromisero gravemente la sua futura carriera, al punto che, negli anni a venire, non ebbe praticamente più nessun lavoro e cadde nel dimenticatoio. Walter Chrysler non lo nominò mai nella sua autobiografia del 1937, parlando genericamente di "architetti". Nel 1941, un anno dopo la morte di Chrysler, il New York Times riportò la notizia secondo la quale Van Alen era all'opera su un progetto che prevedeva la costruzione di garage sotterranei. Poi più nulla, fino alla sua morte, avvenuta nel 1954.
Intanto, un anno prima, nel 1953, gli eredi di Walter Chrysler avevano venduto il palazzo che ancora oggi porta il loro nome, e quindi non ne erano più i proprietari.

SUGGESTIONI ARCHITETTONICHE
Il Chrysler Building, elaborato in stile Art Deco, presenta molti elementi ricchi di fascino e di curiosità.
Il più appariscente è senza dubbio la stupenda guglia che lo sovrasta. Realizzata in acciaio inox, propone in forma stilizzata il motivo del sorgere del sole.
Sulla facciata del palazzo compaiono poi diversi riferimenti automobilistici. In particolare, al 31° piano, i quattro angoli dell'edificio sono abbelliti da ornamenti che hanno la forma del tappo del radiatore delle Chrysler dell'epoca. Alla stessa altezza, si possono ammirare dei fregi che riproducono le ruote delle automobili. In diversi parti del palazzo compare inoltre scolpito il logo a zigzag della Chrysler.
Per finire, al 61° piano sporgono dagli angoli dei gargoyles a forma di aquila americana.
Al calare delle tenebre, la parte alta del Chrysler Building si illumina, donando così tutto il suo fascino alla notte newyorkese.

UN ATRIO DA SCOPRIRE

A differenza di altri grattacieli newyorkesi, il Chrysler Building non ha un proprio osservatorio ai piani alti aperto al pubblico, nè ristoranti in cui pranzare e godere della vista della città. L'unica area del grattacielo aperta ai turisti è il suo atrio. Il quale è molto elegante e raffinato, in perfetta sintonia con la bellezza degli esterni. Visitandolo, si possono ammirare decorazioni in marmo, granito e acciao cromato. Le porte degli ascensori sono in legno pregiato con decorazioni ad intarsio che ricordano motivi egiziani. Il soffitto, dipinto da Edward Trumbull, è uno splendido affresco con immagini di edifici, aerei e scene dalla linea di montaggio della Chrysler.

SUPEREROI E MOSTRI
Data la sua natura di icona della città di New York, il Chrysler Building ha al suo attivo numerose presenze in film, telefilm, cartoni animati, fumetti, videogiochi, libri, immagini pubblicitarie.
Cominciamo questo viaggio alla scoperta delle sue apparizioni multimediali con qualcosa di assolutamente poco noto. Nel 1982 il regista Larry Cohen dirige il b-movie Q - the winged serpent, in cui un enorme mostro alato con la testa di serpente semina il panico nella Grande Mela, cibandosi delle prede che trova ai piani alti degli edifici (lavavetri, operai dei cantieri, fanciulle in bikini sugli attici). Il mostro - indovinate un po' - ha la sue sede nascosta proprio sulla sommità del Chrysler Building. Un detective della polizia - interpretato da David Carradine - indaga per scoprire cosa si cela dietro la misteriosa scia di improvvise sparizioni. Intanto un ladruncolo in fuga scopre per caso la base dell'essere immondo e cerca di ricattare la città. Una curiosità: il ladruncolo in questione è interpretato da Michael Moriarty, oggi celebre per il suo ruolo di Ben Stone in Law and Order.
Casomai leggendo queste poche righe vi fosse già venuta l'acquolina in bocca, sappiate che il film (che il sottoscritto ha avuto qualche anno fa la fortuna di vedere su Odeon TV) è anche disponibile in dvd in italiano con il titolo Il Serpente Alato.
Sempre restando in tema di mostri, ben altra notorietà puo vantare Godzilla di Roland Emmerich (anno 1998). Qui il Chrysler Building fa una gran brutta fine, ma Godzilla ne è il responsabile solo in via indiretta. Nel tentativo, infatti, di abbattere il mostro, un elicottero militare gli spara contro due razzi, che però mancano il bersaglio e centrano in pieno il palazzo Chrysler.
Chi non colpisce il Chrysler Building ma gli passa letteralmente attraverso è invece Silver Surfer durante il suo inseguimento nei cieli di Manhattan con la Torcia Umana. La scena è contenuta nel film I Fantatici Quattro e Silver Surfer (anno 2007) ed è anche ripresa dal trailer originale del film.
Continuiamo ad occuparci di supereroi ma cambiamo media. Nel cartone animato di Spider-Man datato 1994/1998, kingpin, il terribile boss del crimine di New York City che opera ammantato da onesto businessman, ha il suo quartier generale al Chrysler Building.
Spazio ai videogames. In Parasite Eve, concluso una prima volta il gioco con successo, è possibile accedere ad una nuova modalità in cui compare il Chrysler Building: la protagonista deve scalarlo, affrontando - piano dopo piano - una serie di creature sempre più mostruose e spietate.
Per finire, una citazione fumettistica che è al tempo stesso un caro ricordo. Nel numero 146 di Amazing Spider-Man l'Uomo Ragno insegue uno dei suoi più tradizionali avversari, lo Scorpione, in lungo e in largo per i tetti di New York, fino alla cima del Chrysler Building, dove lo sconfigge. Questa storia è la prima in assoluto di Spider-Man che ebbi il piacere di leggere. L'anno era il 1977, l'edizione italiana era L'Uomo Ragno numero 186 e il logo in copertina era quello della (indimenticabile) Editoriale Corno...